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È sicuramente una dichiarazione d’amore rivolta alla città di Omegna “Maschere” di Erica Gibogini che ambienta questo giallo sulle sponde del lago d’Orta tra paesaggi suggestivi e scorci caratteristici. 

Classico esempio di come una ambientazione smette di essere solo mera location per diventare parte integrante della storia, importante quanto la stessa vicenda e i protagonisti che la vivono, nonché il titolo che l’autrice sceglie non a caso.

Maschere, quelle che l’uomo spesso indossa per proteggersi, per mascherare, o magari per vivere una vita diversa da quella insoddisfacente che è costretto a vivere.

Ma anche maschere che uno dei protagonisti Enea Medici colleziona, diverse per foggia e misura, per colore o per fattura, una collezione già vasta a cui però se ne aggiunge un’altra la sera del suo compleanno quando, insieme a parenti ed amici, sta festeggiando l’evento tra le calde mura domestiche.

Nelle stesse ore, non lontano, si sta consumando un orrendo  crimine, il delitto efferato di una giovane donna.

Le indagini partono subito capitanate dal commissario Verano che indaga a tutto tondo, indagini che irrimediabilmente porteranno scompiglio nelle vite di chi ha qualcosa da nascondere. Tanti dei protagonisti infatti hanno qualche scheletro nell’armadio pronto a saltare fuori.

Giallo avvincente e ben strutturato “Maschere” narra una storia verosimile e scava nelle vite con occhio critico e attento seminando sapientemente i sospetti e stimolando il lettore a cercare l’assassino.

Che dire? Chi ha voglia di leggere un giallo avvincente e di conoscere un po’ più da vicino la suggestiva Omegna, non può perdere l’occasione.

Anna Esposito

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