Miss Cameron
«Cosa leggi?» chiesi all’uomo col cappellino blu NYC, seduto sulla spiaggia: un libro tra le mani e uno poggiato sul telo mare.
«E tu cosa fotografi?» rispose, alzando lo sguardo e la visiera.
«Non si risponde a una domanda con un’altra domanda, continua pure a leggere il tuo libro misterioso.» Ma nel voltargli le spalle, la sua voce mi fermò. Certo, il mio tono non era simpatico, ma il suo di più.
«Aspetta Miss Cameron, non andare via col vento.»
«Non c’è vento Mr. B.»
Questo è il nome che gli ho dato. Le abbreviazioni mi aiutano a ricordare la brevità della vita per non perdere di vista i miei obiettivi.
Supponendo che B stia per book, la informo Miss Cameron che Via col vento è il libro che ho appena iniziato a leggere.
E con le labbra che davano cenni a volersi trasformare in un sorriso, proseguì con un fare un po’ più simpatico degli inizi.
«Tu non lo farai, ma i tuoi occhi stanno chiedendo quale sia il libro accanto a me. È il libro della tua prozia Virginia, Una gita al faro. Il mio nome è Brad, il tuo?»
E prima che potessi rispondere, si era alzato e mi chiese con chi fossi in vacanza.
«Mr. B, stai zitto un attimo, non mi distrarre, devo fotografare il tramonto.»
E nel posizionare il treppiede sulla sabbia, mi scivola dalle mani la reflex e perdo l’equilibrio. Brad la prese al volo, mentre io mi trovavo spiaccicata sulla sabbia.
«Scatta la foto, adesso!» Gli urlai «Domani devo ripartire».
E lui scattò la foto.
Dove abiti Miss Cameron.
A San Francisco Mr. B e tu?
Eccomi qui, sperduta in un punto non contemplato del mio mappamondo costellato di puntine colorate, al quale si aggiungerà quest’altra puntina: Santa Monica Beach.
Fin dalle prime ore del pomeriggio, io e la mia inseparabile reflex, fremevamo nell’ immortalare in uno scatto, la foto che ci avrebbe fatto avere più follower sul blog “Book, Travel e Wanderlust”.
Abbiamo parecchio seguito io e la mia Reflex ma è per  Wanderlust, che siamo sempre in giro. Inseparabili.
C’è una frase di Gita al faro che mi torna spesso in mente:
Qual è il senso della vita? Ecco tutto: una semplice domanda. Una domanda che poteva non darle tregua con l’avanzare degli anni. La grande rivelazione non era giunta. La grande rivelazione non sarebbe forse giunta mai. Era sostituita da piccoli miracoli quotidiani, illuminazioni, fiammiferi accesi all’improvviso nel buio; come allora.”
Mr. B mi piace, conosce il nome della prima donna fotografa, legge libri che mi piacciono ed è un uomo affascinante quanto il tramonto di Santa Monica.
Ma io non posso avere una relazione e fermarmi.

Mr. B

«Vivo a New York, sono qui per il tramonto.»
Non potevo dirle che non era lo stesso suo tramonto meraviglioso ma quello offuscato di un momento della mia vita in cui la mia fidanzata aveva deciso di scappare con il suo personal trainer.
«Cosa ti ricorda la frase:
Non c’è nulla di tedioso, puerile, disumano quanto l’amore; eppur esso è bello e necessario».
Non so neanche io perché avessi pronunciato parole così fuori luogo… o forse si.
Mi piaceva quella donna un po’ buffa, scontrosa e iperattiva.
«È una frase della mia prozia al faro» mi rispose maliziosa e deliziosa .
«Ti posso fotografare?» E in men che non si dica mi aveva scattato un intero book. Proprio bella questa donna. Ma non posso, non è il momento.
Si avvicinò a me per mostrarmi l’anteprima della foto che avevo scattato ed esclamò: «È l’ottava meraviglia». Eravamo vicini, troppo vicini, due sconosciuti, eppure lei me la sentivo scorrere addosso, astratta ma reale. Il mio azzurro e il suo verde si incontrarono nei nostri occhi, per una frazione senza tempo, e con lo sfondo corallo di un cielo che ci sovrastava e la sabbia tra le dita, ci baciammo.
«Il mio nome è Lisbeth e sono qui da sola.» Senza aggiungere altro passeggiammo sulla battigia fino al mio bungalow.

Wanderlust

L’indomani Lisbeth, rimase a Santa Monica, non aveva perso nessun treno o aereo, viaggiava in autostop. Brad doveva partire e la invitò ad andare con lui, a New York. Lei accettò ma non per Wanderlust, aveva dentro qualcosa che non era solo frenesia di viaggiare. Mi aveva accantonata. Forse dalla sindrome di Wanderlust si guarisce solo se si inizia un viaggio per la vita, quello dell’amore. Lisbeth raccontò a Brad della mia esistenza, spaventata, stava mettendo a nudo i suoi sogni e le sue debolezze a uno sconosciuto che forse neanche aveva dei sogni per poterla capire, eppure dentro di lei sapeva che lui sarebbe stato la sua forza. E lui sapeva che lei sarebbe stata la sua unica forza.




Kally O’Muse

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