Gisella camminava parandosi dal sole del mezzogiorno con una mano sbuffando.
«Ma come ho fatto a dimenticarmi il cappello, Ale? Questo sole è terribile!» disse rivolta all’amica che si stava sistemando un grosso cappello di paglia sui ricci scuri.
«Io lo so come hai fatto. Sei innamorata.» Alessia ridacchiò togliendosi gli occhiali e porgendoli all’amica.
«Tieni, dai. Non vorrai mica arrivare presentarti a Lorenzo con gli occhi arrossati.»
Gisella sospirò.
«Ma ci pensi, Ale. Non lo vedo da Natale, ma ci siamo scritti così tanti messaggi che mi sembra di averlo avuto sempre vicino.»
«E quando ti vedrà così bella non potrà fare a meno di cascarti ai piedi. Cioè dieci chili, non ci posso pensare.»
«Si, ma è che la motivazione è tanta roba. Ogni volta che un dolce mi tentava ripensavo a quando ci siamo quasi baciati. Perché ci siamo quasi baciati, vero Ale, cioè anche a te è sembrato così? E gli piaccio secondo te?»
«Ma ancora me lo chiedi? Certo che gli piaci se no perché ti avrebbe scritto per tutto questo tempo?»
«Però sono un po’ di giorni che non mi scrive.»
«Ma tanto state per vedervi, scialla.»
«Ciao, ragazze. Bello vedervi.» Un ragazzo moro con le braccia cariche di lattine andò loro incontro, scuotendo il ciuffo castano in segno di saluto.
«Ma che fai, l’albero di Natale alcolico?» Chiese Alessia.
«Scema! Mangiamo in spiaggia e sono andato a prendere da bere per tutti. Andiamo, vi faranno un sacco di feste. Ma prima, abbracciatemi che io non riesco.» Le due ragazze lo circondarono con le braccia facendo quasi cadere le birre e poi i tre sia avviarono verso la passerella.
«Allora, ditemi un po’ che avete fatto in questi mesi.»
Alessia si mise a raccontare, aiutando Francesco a portare qualche birra mentre Gisella allungava il collo per vedere se c’era Lorenzo nei paraggi. Quando però il gruppo di amici fu in vista, si fermò e Alessia le diede un colpetto sulla schiena.
«Birre, birre per tutti» urlò Francesco «E una sorpresa». Si fece da parte e indicò le due ragazze.
«Ale, Gis» urlarono gli amici quasi in corso alzandosi per salutarle. Lorenzo non c’era.
Gisella riemerse dal turbinio di braccia e baci guardandosi intorno senza il coraggio di chiedere di Lorenzo.
Ci pensò Alessia. «Lorenzo? Dov’è?»
«Dev’essere in giro con Klara.»
«Chi è Klara?» chiese Gisella con il batticuore cercando di sembrare tranquilla.
«Una tipa veramente gnocca» rispose Francesco «e la nuova fiamma di Lorenzo».
Gisella sentì le gambe cedere, mentre Alessia si voltava verso di lei.
«Guarda, stanno arrivando.» Indicò un altro.
Dal mare stava arrivando Lorenzo insieme a una ragazza mora dalla pelle chiara e le forme sinuose. Le teneva un braccio dietro le spalle parlandole.
Gisella fece un passo indietro, ma Alessia la fermò sussurrandole «Non possiamo andare via. Tranquilla, ci sono io.»
Quando Lorenzo le vide tolse il braccio dalle spalle di Klara e andò a salutarle. Gisella impietrita ricambiò a fatica l’abbraccio del ragazzo mentre lui le diceva piano «Dobbiamo parlare».
«Non posso» rispose «vado a fare il bagno. Andiamo Alessia?»
Appena furono abbastanza lontani dagli altri, Gisella si girò verso l’amica.
«Ma perché l’ha fatto? Io pensavo, credevo. Oh insomma, perché mi ha scritto se poi?» piagnucolò.
«Smettila, Gis. Non è detto niente. Affrontalo e…»
«Giocate a palla-mare?» Erano arrivati Francesco e Riccardo, il bello della compagnia che non aveva mai degnato Gisella di particolari attenzioni. Fino a quel giorno almeno.
Cominciarono a lanciarsi la palla e capitò più di una volta che Riccardo la sfiorasse quasi per caso o la abbracciasse quando faceva punto. Quando Gisella se ne rese conto guardò verso la spiaggia e si accorse che Lorenzo li osservava. Cominciò allora a ridacchiare e avvicinarsi più spesso a Riccardo rispondendo anche ai suoi abbracci.
«Continua così Gis» le disse Alessia «Lorenzo si è messo a riva e vi guarda come un falco».
Lei lanciò un’occhiata verso il bagnasciuga poi si girò verso Riccardo.
«Andiamo a fare una passeggiata?»
Il ragazzo annuì, lanciò la palla a Francesco e la prese per un braccio.
Tornarono dagli amici un paio d’ore dopo e Lorenzo le si piantò davanti. «Ma dove sei stata tutto questo tempo!»
«Non sono fatti tuoi» rispose Gisella.
«Certo che lo sono.»
«Non vedo perché.»
«Perché, perché, oh. Per questo.» La prese tra le braccia e la baciò.
«Ma Klara?» chiese Gisella quando si staccò per respirare.
«Che c’entra Klara, sono mesi che ti scrivo.»
«Ma mi hanno detto che era la tua nuova fiamma.»
Lorenzo si girò verso il gruppo di amici che li stava osservando.
«Non mi è mai interessata Klara. Chiaro per tutti?» disse rivolto agli amici, che annuirono.
Gisella sorrise e fece l’occhiolino ad Alessia che stava tornando sottobraccio a Riccardo. Chissà se quell’estate anche quel nuovo amore sarebbe nato si disse prima di ripararsi di nuovo dal sole con una mano.
«Metti il mio cappello, Gis» disse Lorenzo chinandosi su di lei «Ci penso io a te ora».
Gisella si strinse a lui e pensò che il mondo era perfetto.

Sarah Santeusanio

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