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Rosa Parks

Passeggio per le strade di Montgomery quando decido di dirigermi a lavoro a piedi. Tutto ciò che mi circonda mi ricorda la mia condizione: ho la pelle scura. E cosa c’è di male in questo? Me lo sono chiesta molte volte durante tutta la mia infanzia, quando il nonno lottava contro le leggi segregazioniste e mi insegnava a fare altrettanto.

Le fontane con la scritta “coloured” mi ricordano che sono afroamericana, che ho delle colpe che gli altri mi hanno attribuito, che devo sottostare ai bianchi.

Ma chi lo dice questo? Ricordo il nonno, il suo fucile puntato verso la porta di entrata della casa in cui ho trascorso la mia infanzia.

«Non permettere ai bianchi di governarti, Rosa» le sue parole fanno da eco nella mia testa.

Devo trovare un modo per dire basta, non posso sottostare al sistema, ad una società che ci vuole schiavi. Siamo esseri umani e, in quanto tali, dobbiamo poter vivere liberamente.

Pensare troppo ai miei problemi, alle cose che esistono e che io vorrei cambiare, non mi consente di progredire. Non devo più pensare, ma agire…soltanto in questo modo posso cambiare le cose. Raccolgo tutto il coraggio che è in me e mi dico pronta, qualora dovesse presentarsi l’occasione.

«Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi dopo una giornata di lavoro. L’unica cosa di cui ero stanca era subire.»

Rosa Parks è una delle 27 donne presenti nella raccolta “Ritratti di donne 2“.

COVER RITRATTI DI DONNE 2

Caterina Frecentese classe 1995, laureata in Economia, nel 2019 pub­blica la sua prima biografia romanzata, Il tuo nome sussurrato ai miei sensi, con la quale si classifica prima al concorso letterario MolisÈ e terza al concorso letterario Bestsellercondiviso. Timida, ma coraggiosa, reputa la scrittura l’arma giusta per poter emozionare un mondo sempre più con­centrato sui beni materiali.

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