In una giornata piovosa, a Milano, Alberto celebra la vittoria del riconoscimento delle mura veneziane di Bergamo come patrimonio UNESCO. Di lì a poco, una lettera misteriosa di un’anziana zia informa Alberto della presenza di un Moai autentico dell’Isola di Pasqua conservato in un deposito nascosto in Brianza, a pochi chilometri da Milano. Perché si trova lì? Chi lo ha portato e perché? Inizia così un viaggio lungo e appassionante fino all’isola polinesiana. Qui, Alberto e il suo team, composto da Federico, Luca, Francisco e Juan, lavorano incessantemente per ottenere il riconoscimento delle statue di Rapa Nui.

Durante il viaggio e la loro permanenza sull’isola, il team affronta numerose sfide: un altro archeologo scopre qualcosa che potrebbe mettere in discussione il lavoro del team, e il governo cileno complica la situazione, mettendo alla prova la determinazione di Alberto e la collaborazione pacifica tra i membri del team.

La narrazione di Pomo ci guida attraverso cunicoli bui e misteriosi, svelando lentamente i segreti di una civiltà ancora sconosciuta. Nel silenzio dell’isola di Pasqua sono le pietre a parlare, raccontando la storia degli scultori che le hanno foggiate, aprendo uno spiraglio sulla loro cultura, le loro credenze, la loro visione del mondo. “Dove parlano le pietre” è un’opera appassionante non solo per gli amanti dell’archeologia, ma per chiunque ami le storie di scoperta, amicizia e avventura. Il romanzo racconta la speranza per il futuro del patrimonio culturale mondiale, e Gianluca Pomo ha saputo intrecciare una narrazione avvincente con la gioia per la scoperta, offrendo ai lettori una lettura coinvolgente e riflessiva.

Un romanzo che promette di ispirare e incantare, invitando i lettori a riflettere sull’importanza di preservare il nostro patrimonio culturale per le generazioni future.

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