Il Premio Internazionale Lago Gerundo assegna la menzione speciale Filippo da Lavagna a “Il punto di vista di Silvano” di Carlo Ceccon.

Complimenti all’autore!

All’ombra delle montagne piemontesi un uomo torna dopo trent’anni per chiudere i conti con il passato. «Silvano era certo di poter ripianare ogni cosa. Dal suo punto di vista, tutto sembrava ancora possibile.»

Silvano torna a casa dopo un lungo esilio volontario. Sono passati trent’anni da quando ha abbandonato il padre e il fratello Silvio all’improvviso, senza confessare a nessuno il motivo della sua partenza. Per tre decenni ha vissuto in solitudine sulle montagne svizzere e piemontesi, cercando nella natura un conforto alla propria inquietudine. Ora di anni ne ha sessanta e torna con l’obiettivo di ricucire il rapporto perduto con il fratello. Silvio, però, è pieno di risentimento, e lo accoglie con ostilità e durezza. Inizia così una convivenza complessa, tra tentativi di riavvicinamento e scontri accesi, mentre Silvano si trova a fare i conti con un nemico sempre più invadente e maligno. Un romanzo intenso, profondo e spirituale che scandaglia l’animo umano e le relazioni familiari. Un’opera in cui la montagna è sfondo ideale e metafora dell’esistenza.

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