“Anziché con la macchina fotografica, con una scrittura glaciale e chirurgica Ansaldi fruga nei volti e nelle storie, regalandoci un racconto in “bianco e noir” sospeso tra ironia, paradosso e gusto dell’assurdo.” Bruno Morchio
Beniamino Diotisalvi, investigatore privato dell’agenzia Kappa Punto, è riuscito a reinventarsi completamente dopo un passato oscuro. Viene ingaggiato da una seducente donna dai capelli rossi per svelare il mistero della lettera che suo nonno le ha lasciato prima di morire. Il nonno, un anziano avvocato, era appassionato di fotografia, specialmente di ritratti. Beniamino si ritrova a investigare in una vecchia casa nella campagna alessandrina, piena di ritratti enigmatici che lo osservano. Ogni volto racchiude una storia e forse un tassello del puzzle che potrebbe ricomporre un’esistenza intricata e misteriosa. L’indagine lo condurrà a scoprire verità nascoste tra tempi e luoghi lontani, in un racconto ironico e a tratti paradossale.
«Tutte quelle persone, in quell’istante in cui Romeo stava scattando, in quell’istante in cui fermava per sempre un attimo della loro vita, stavano tutte guardando lui. Congelate per l’eternità nella stessa azione, tutte le loro retine avevano impressa l’immagine dell’avvocato con la sua Leica davanti agli occhi. Ora che mi trovavo in mezzo alla stanza mi sentivo come un insetto al centro di una ragnatela.»
Gianni Ansaldi, attore professionista, ricordato dal grande pubblico soprattutto per il suo personaggio di Gianni nel film "Sapore di mare", da tempo è un apprezzato fotografo, soprattutto ritrattista. Centinaia i suoi ritratti a personaggi noti della cultura, dello spettacolo e...
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