«Anche se il vero senso le sfuggiva, quella frase l’aveva appuntata sul quaderno acquistato il giorno prima, come faceva a ogni fine d’anno. Nuovo anno, nuovo quaderno. Parole che le avevano lasciato nell’animo un senso di urgenza, un bisogno di svoltare, cambiare la direzione, fare di tutto e di più perché quel nuovo anno non somigliasse a quello appena andato, risucchiato nel gorgo del tempo.»
La storia di un lungo viaggio alla ricerca di una nuova direzione.
Orfana di un senso di appartenenza, Maria, con il figlio di quattro anni, Andrea, decide di compiere il più classico dei viaggi: quello alla volta dell’India.
Siamo nel 1995 e Maria ha quasi quarant’anni. La sua esplorazione dei modi di vivere diversi non si nutre di ideologie vecchio stampo ma è un cammino per un autentico cambiamento di vita.
Dietro le spalle il centro sociale, dove ha speso tante notti a danzare, la casa sul fiume, gli amici, la famiglia… davanti a sé il giro negli ecovillaggi e l’incontro con gli esempi viventi di alternativa autentica che le faranno comprendere come ormai la “normalità” di una vita quotidiana priva di un vero senso sia per lei impraticabile.
In India ha incontrato e perduto l’amore. Ma la vita le fa il dono di ritrovarlo. L’incontro con Enrico fa traslare il sogno in realtà. Le scelte individuali e di coppia si espanderanno in un progetto rurale e comunitario in simbiosi con la natura. Si può raccontare la felicità? Realizzare l’utopia? La risposta che dà questo romanzo è sì, si può e, forse, in questi tempi bui, è cosa buona e giusta farlo.
Cristina Pacinotti si è laureata con lode al DAMS di Bologna sotto la guida di Umberto Eco. A Pisa, sua città natale, ha diretto il Centro di Discipline Olistiche Nagual a Pisa. Un radicale cambiamento di vita l’ha portata a...
Leggi il resto