«Un metodo applicato da donne turche, scoperto da una donna inglese e diffuso grazie all’interesse di una donna della famiglia reale. C’era un solo fattore che accomunava questa catena di eventi, e faceva male constatare che neanche davanti all’evidenza dei fatti era possibile smantellare i pregiudizi sul genere femminile».
In pieno Settecento è una scrittrice aristocratica a portare in Inghilterra un’intuizione scientifica che porterà alla scoperta del vaccino contro il vaiolo.
Tra i vapori dei bagni turchi di Costantinopoli una giovane donna aristocratica, Lady Mary Wortley Montagu, calca le strade dell’Impero ottomano in veste di moglie dell’ambasciatore inglese. Scrittrice, donna dall’intelligenza acuta e dal temperamento vivace, Lady Montagu non esita a vivere l’esperienza orientale in totale libertà dai pregiudizi e con una grande avidità di dettagli. Proprio dalle donne turche viene a conoscenza di un metodo per prevenire il vaiolo: l’inoculazione, antenato del vaccino. Il vaiolo è un demone che tormenta Lady Montagu da tempo: le ha ucciso un fratello e ha ridotto in fin di vita anche lei, lasciandole deturpanti cicatrici sul volto, che lei copre abilmente con la biacca. Decide coraggiosamente di applicare il metodo sul figlio e di portare l’inoculazione in patria, dove, negli anni a seguire, si diffonderà prima tra l’aristocrazia inglese e, infine, in tutta Europa.
Chiara Ferraris, nata a Genova, è insegnante di biologia e scrittrice. Ha pubblicato "L’impromissa" (Sperling&Kupfer, 2019), il suo romanzo d’esordio, con cui ha vinto la seconda edizione del Premio Nazionale “Parole di Terra”. Il romanzo è stato semifinalista al Premio...
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