“Lettere alla madre” è un’antologia epistolare che raccoglie i contributi di alcune tra le voci più interessanti del panorama editoriale italiano tra scrittori e giornalisti. A ispirare la raccolta è Georges Simenon e la sua “Lettera a mia madre”, piccolo capolavoro del creatore del commissario Maigret. Ogni lettera ripercorre in modo intimo e personale la memoria e i ricordi della propria origine; alcune si confrontano con il dolore della perdita, altre con il passato, la nostalgia dell’infanzia e il tempo. Gli autori sono tutti “over 30”, voci mature, colte in quel momento di passaggio tra essere ancora figli e doversi inventare, ogni giorno, genitori.
Biografia degli autori
Silvia Andreoli
Silvia Andreoli è nata a Verona, ha studiato a Milano e ha scelto Parigi come città in cui nascondersi per scrivere. Ha esordito giovanissima nel 2004 con Malvina (La Tartaruga) e nel 2005 con Busserò per prendere la notte (Baldini&Castoldi), poi ha preso una pausa di riflessione e studio per tornare nel 2018 con il romanzo Nera come una fiaba (Morellini Editore). Suoi racconti sono presenti nelle antologie Lettere alla madre (2018) e Lettere al padre (2020).
Erica Arosio

Erica Arosio, giornalista e critico cinematografico è stata a lungo responsabile cultura e spettacolo per il settimanale Gioia. Ha collaborato con varie testate, fra cui "La Repubblica", "Il Giorno", «Panorama», «Cineforum», «Rockerilla», «Segnocinema» e con trasmissioni televisive e radiofoniche. Per molti anni ha curato la rubrica cinema di Radio Popolare. E' autrice di L'uomo sbagliato (La Tartaruga) e di una biografia di Marilyn Monroe. In coppia con Giorgio Maimone ha pubblicato Vertigine (Baldini Castoldi), Amour Gourmet, Un due tre Stella (Mondadori), Non mi dire chi sei e un racconto nell'antologia Ritratto dell'investigatore da piccolo (Tea) e A rincorrere il vento (Morellini Editore, 2018). Ha pubblicato un racconto nell'antologia Delitti di Lago vol. 3 edita da Morellini Editore 2020. Vive a Milano.
Michaela K. Bellisario

Michaela K. Bellisario una giornalista e scrittrice italo-olandese. Vive tra Norwich e Milano dove lavora per “Io donna”, il femminile del Corriere della Sera. È buddhista e ama film asiatici. Per Morellini è autrice di “Guida turistica per fashion victim” (2008), “Felici e conviventi, manuale per un’unione perfetta” (2010), “Tu non mi capisci, dizionario uomo-donna donna-uomo” con Stefano Bonometti (2011), “Amsterdam Women Friendly” (2014), “Glam a 40 anni” (2016), “Lettere alla madre” (2018). Nel 2016 ha partecipato all’antologia “Io sono il Nordest” (Apogeo). Nel 2017 per Cairo editore ha pubblicato il suo primo romanzo “Parlami di lei”. Nel 2019, per Morellini Editore, ha pubblicato "Felici a 50 anni. E se fosse una golden age?", scritto a quattro mani con Claudia Rabellino Becce.
Fioly Bocca
Fioly Bocca laureata in Lettere Moderne, vive in Monferrato ed è mamma di due bambini. Lavora nella comunicazione web. Ha pubblicato per Giunti: Ovunque tu sarai (2015), L'emozione in ogni passo (2016) e Un luogo a cui tornare (2017). I suoi romanzi sono tradotti in cinque lingue. Cura il blog: www.bbodo.it
Annarita Briganti
Annarita Briganti è giornalista culturale per “La Repubblica” e «Donna Moderna», scrittrice, traduttrice. Per Cairo sono usciti i suoi tre romanzi: Non chiedermi come sei nata (2014, vincitore del Premio Comoinrosa Opera Prima, poi divenuto uno spettacolo teatrale scritto dall’autrice), L’amore è una favola (2015) e Quello che non sappiamo (2018). La biografia di Alda Merini, Alda Merini. L’eroina del caos (Cairo Editore, 2019), è il suo primo saggio. Pubblica numerosi racconti. Ha partecipato anche a Lettere alla madre (Morellini Editore, 2018).
Fernando Coratelli
Fernando Coratelli è scrittore, autore teatrale e paroliere musicale. Ha pubblicato diversi romanzi, scritto le pièce L’ambigua storia di un bicchiere di Merlot, 2013(Premio Fersen per la Miglior Regia, 2014) i musical Romeo & Juliet e Fame. Superstar, con musiche di Paolo Meneguzzi e Simone Tomassini, Lugano 2018.
Stefano Corbetta

Anna Di Cagno

Anna Di Cagno, giornalista, autrice e blogger di www.mollybrown.it nasce nei mag femminili. Per Morellini Editore ha pubblicato Nonne, istruzioni per l’uso, Milano al femminile e ha curato l’antologia Lettere alla madre. Nel 2019 ha pubblicato per Cairo Editore Lettere d’amore per uomini imperfetti. È socia fondatrice di Labò e collabora con Elena Mearini a corsi di scrittura creativa; da quest’anno conduce un programma radiofonico su Onboox Radio. Un suo racconto è presente nell’antologia Lettere al padre di cui è anche curatrice (Morellini Editore, 2020).
Andrea Di Fabio
Nella pagina Facebook del libro, l'autore pubblica i "Nessi", brevi racconti e riflessioni quotidiani.
Isa Grassano
Isa Grassano giornalista professionista, è lucana doc ma vive a Bologna. Scrive di turismo, attualità, libri, storie vere per numerose testate tra cui Viaggi di Repubblica, Donna Moderna e sul suo blog amichesiparte. Autrice di guide, l'ultima "Forse Non Tutti Sanno che in Italia" (Newton Compton). Il suo segreto? L’ottimismo dei folli e la tenacia dei muli.
Gabriella Kuruvilla

Ha pubblicato: il romanzo Media chiara e noccioline (DeriveApprodi, 2001 - uscito con lo pseudonimo di Viola Chandra), il libro di racconti È la vita, dolcezza (Baldini Castoldi Dalai, 2008 - Morellini Editore, 2014), il libro per bambini Questa non è una baby sitter (Terre di Mezzo, 2010 – con illustrazioni di Gabriella Giandelli) e il romanzo Milano, fin qui tutto bene (Laterza, 2012).
Per Morellini Editore, dal 2014, cura la collana Città d'autore, per cui sono uscite le antologie Milano d'autore (2014), Roma d''autore (2015), Monaco d'autore (2016), Bologna d'autore (2016), Genova d'autore (2017), Calabria d'autore (2018) Sicilia d’autore (2019) e Romagna d’autore (2020) di cui ha disegnato le copertine e checomprendono anche i suoi racconti.
Sempre per Morellini Editore, dal 2017, illustra alcune copertine della collana Varianti.
Altri suoi racconti si trovano in diversi volumi, tra cui la Smemoranda 2014 e le antologie Pecore nere (Laterza, 2005), Re/search Milano. Mappa di una città a pezzi (Agenzia X, 2015), Lettere alla madre (Morellini Editore, 2018), Spiegelungen / Vite allo specchio (nonsolo Verlag, 2018) e Lettere al padre (Morellini Editore, 2020).
Massimo Laganà

Massimo Laganà
nasce a Reggio Calabria il 10 maggio 1966. A vent’anni e metà università si trasferisce a Milano. Dopo un limitato numero di vicissitudini, elegge Bergamo come città del cuore. Dottore in Giurisprudenza per amore di papà, diventa giornalista professionista nel 1992. Lavora per il settimanale Oggi, dove ha anche un blog, che si chiama L’informazione dilaga. Adora la parmigiana della mamma e i suoi figli. Gli piace dire che ha lavorato all’Europeo. Per Morellini editore, ha partecipato alle antologie Milano d’autore (2014), Roma d’autore (2015), Bologna d’autore (2016), Genova d’autore (2017), Calabria d’autore, Lettere alla madre (2018), Sicilia d’autore (2019), Lettere al padre (2020), Tra uomini e dei (2020), Romagna d’autore (2020), E poi ci troveremo come le star (2020) con i racconti Telefonami tra vent’anni, Niente da capire, Quale allegria, Pezzi di vetro, Siamo soli noi, Donna Concetta, Alice, La cura, Messico e nuvole, L’amore non esiste e Belli capelli. È presente nelle raccolte VINYL – Storie di dischi che cambiano la vita (2017) e On the radio (2018) con i racconti scritti assieme a Vito Ribaudo: Un bacio davanti a quel portone e La Domenica delle Palme. Nel 2018 ha vinto il premio Borgo Albori, sezione giornalismo.
Giorgio Maimone

Paolo Mancini
Paolo Mancini è sopravvissuto al calcio, al liceo scientifico e agli studi di architettura e filosofia. Sceneggiatore e giornalista professionista, è attivo dal 2012 come direttore di settimanali e mensili. Inventa campagne di comunicazione, giochi e libri per bambini. Suona il pianoforte a Milano.
Elena Mearini

Elena Mearini vive a Milano ed è autrice e docente di scrittura creativa e poesia. Ha pubblicato una raccolta di poesia per Liberaria editore, Strategie dell’addio, e due per Marco Saya Editore, Per silenzio e voce e Separazioni. Nella narrativa ha esordito con 360 gradi di rabbia per Excelsior 1881, e poi ha pubblicato A testa in giù, Morellini Editore, Bianca da morire, per Cairo Editore, selezionato al Premio Campiello, ed È stato breve il nostro lungo viaggio, Cairo Editore, selezionato per lo Strega nel 2018 e finalista al Premio Scerbanenco. Nel 2019 ha pubblicato per Perrone Editore, Felice all’infinito. Nel 2020 ha curato l’antologia Tra Uomini e Dei per Morellini, ed è presente in diverse antologie di narrativa, tra cui Lettere alla madre (2018) e Lettere al padre (2019), sempre per Morellini, a cura di Anna di Cagno.
Marco Montemarano

Gianluca Morozzi

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha pubblicato finora 34 romanzi e più di duecento racconti su riviste o antologie. Ha esordito nel 2001 con il romanzo “Despero”(Fernandel) e ha raggiunto il successo nel 2004 con “Blackout”(Guanda), da cui è stato tratto il film omonimo di Rigoberto Castaneda. Sempre per Guanda ha pubblicato, tra gli altri, “L’era del porco”, “Cicatrici”, “Chi non muore”, “Lo specchio nero”. Le sue ultime uscite sono “Il vangelo del coyote” (Mondadori), “Gli annientatori” (TEA), “Dracula ed io” (TEA).
Andrea G. Pinketts

Andrea G. Pinketts (1961-2018), si è affermato come scrittore e giornalista, partecipando anche a diversi programmi televisivi. Ha pubblicato parecchi romanzi noir con protagonista Lazzaro Santandrea, suo alter ego perso nei misteri della Milano degli ultimi trent’anni. Tra i suoi tanti titoli, citiamo almeno Il vizio dell’agnello, Il senso della frase, Io, non io, neanche lui (editi da Feltrinelli) e, per Mondadori, Il conto dell’ultima cena, L’assenza dell’assenzio, Il dente del pregiudizio, Fuggevole turchese, Sangue di yogurt, Nonostante Clizia, L’ultimo dei neuroni, Ho fatto giardino, Depilando Pilar.
Daniela Rossi
Pino Roveredo
Pino Roveredo è nato nel 1954 a Trieste, dopo varie esperienze (e salite) di vita, ha lavorato per anni in fabbrica. Operatore di strada, scrittore e giornalista, collaboratore del Piccolo di Trieste, fa parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate. Nel 2005 ha vinto la XLIII Edizione del Premio Campiello con Mandami a dire (Bompiani)
Gentile Signora Di Cagno,
ho appena letto il suo bellissimo libro, bellissimo. Faccio i complimenti a Lei e agli autori delle lettere.
Anche io anni fa, dopo la morte di mia madre, ho sentito il bisogno di scrivere una lettera non solo a lei ma anche a mio padre, non potevo e non posso separarli dopo una vita insieme per più di sessant'anni e ovunque si trovino ora sono sicuro che sono insieme.
Scrissi ad un noto settimanale, raccontai la mia storia di figlio mai separato dai genitori fino agli ultimi dolorosi giorni prima del loro ultimo viaggio. Più che un racconto fu un chiedere loro perdono, per quelle che definii "le mie ire ingiustificate" che producevano il pianto disperato di mia madre, per aver maledetto il giorno in cui sono nato, per aver loro addossato la colpa dei mie fallimenti, della mia non vita a causa delle necessità di accudire loro.
La lettera venne pubblicata, ma avevo piena consapevolezza che il loro perdono era arrivato già molto tempo prima, nel momento stesso che commettevo quegli errori. Il rimorso però rimane.
Nei tre anni in cui mamma si è separata da mio padre, le ho dedicato tutto il tempo che potevo dedicarle. Fortunatamente le mie ire ingiustificate erano rare, la maggior parte del tempo, tolto quello necessario alle sue primarie necessità, lo passavamo a parlare, ascoltavo i suoi racconti sentiti un'infinità di volte e che io stesso chiedevo di raccontarli di nuovo, spesso allegri, talvolta tristi e drammatici, racconti inediti da cui scoprivo non mia madre ma la donna che era mia madre.
I ricordi più vivi di mia madre, e anche di mio padre, sono quelli degli ultimi anni della loro esistenza, quelli più dolorosi ma anche più intensi, da figlio dato alla vita, cresciuto protetto, a figlio-genitore-protettore per loro.
Sono stato fortunato, hanno vissuto oltre i novant'anni di età con lucidità mentale fino alla loro morte, avvenuta esattamente a tre anni di distanza a poche ore di differenza.
In molte delle lettere da Lei pubblicate ci trovo me stesso, quasi totalmente in quelle degli uomini.
Il legame con la madre è unico, non c'è altro legame uguale. Quello con mia madre è stato fortissimo, non volevo lasciare quel grembo caldo e protettivo e lì sono tornato tutte le volte che avevo bisogno di calore e protezione, tantissime volte, fino a quella mattina di cinque anni fa, quando il suo invocare la sua di madre si fece più flebile fino a scomparire del tutto.
Nel suo libro, è vero, non c'è pietismo, sentimentalismo. Trattenere le lacrime è difficile, lacrime belle, però.
Ringrazio Lei e gli autori delle lettere che ha saputo sapientemente invitare.
Le auguro di cuore tutto il bene possibile.
Un affettuoso saluto
Antonello Sanna