Come ti permetti di dire che non mi ami?

Abstract

SMS, WhatsApp, social network, email: i nuovi strumenti di comunicazione multimediale rendono possibile un contatto quasi innaturale fra perfetti sconosciuti e permettono di dire tutto, pensare ed esprimere qualunque cosa, protetti dalla vicinissima lontananza di un terminale di ultima generazione
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Come ti permetti di dire che non mi ami? racconta una storia come tante, ma, diversamente da tante altre, racconta una storia vera. Con la citazione integrale degli SMS scambiati tra due persone si vive l’evolversi di un rapporto, nel progressivo degenerare della situazione, in cui rifiuto e abbandono vengono vissuti con dolore e non vengono accettati, fino a giungere all’ossessione.
Una festa d’estate in riva al lago. L’occasione per trascorrere una giornata in compagnia degli amici o per incontrane di nuovi, con semplicità e spensieratezza. E così, senza la necessità di strategie o discorsi preparati, si fa amicizia, si scambia qualche banalità e ci si lascia andare a quello che accade.
Il giorno dopo è un po’ più difficile o, meglio, un tempo era tutto più difficile. Quando ci si doveva accontentare nell’attesa di una telefonata sull’unico numero fisso utilizzabile, oppure si girovagava nella speranza di rivedersi, magari anche solamente per caso. Allora era difficile. Oggi basta scambiarsi un numero di telefono e diventa quasi possibile toccare le persone tenendo in mano uno smartphone.
E, dopo quella prima festa d’estate in riva al lago, è proprio l’impersonale mondo multimediale a fare da sfondo a ciò che accade, con dinamiche complesse e inattese, tra LUI e LEI.

 

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idea geniale aldilà della storia vera--titolo indovinato e copertina molto esplicita--sono certo ci saranno molte analogie con le storie di tutti i giorni-