L’autore attraversa l’Italia come un commesso viaggiatore dei sentimenti, prendendo volta a volta spunto dai luoghi per raccontarci vicende di uomini e di donne, di rapporti familiari, di speranze deluse e di amori inebrianti, in una coinvolgente alternanza tra mal de vivre e tenace e appassionata curiosità.
Da Milano alla Sicilia, con una bonus track finale, i protagonisti, ciascuno diverso dall’altro, dei racconti di Massimo Laganà finiscono per andare a rappresentare un un grande affresco dell’animo umano.
Biografia dell'autore
Massimo Laganà

Massimo Laganà
nasce a Reggio Calabria il 10 maggio 1966. A vent’anni e metà università si trasferisce a Milano. Dopo un limitato numero di vicissitudini, elegge Bergamo come città del cuore. Dottore in Giurisprudenza per amore di papà, diventa giornalista professionista nel 1992. Lavora per il settimanale Oggi, dove ha anche un blog, che si chiama L’informazione dilaga. Adora la parmigiana della mamma e i suoi figli. Gli piace dire che ha lavorato all’Europeo. Per Morellini editore, ha partecipato alle antologie Milano d’autore (2014), Roma d’autore (2015), Bologna d’autore (2016), Genova d’autore (2017), Calabria d’autore, Lettere alla madre (2018), Sicilia d’autore (2019), Lettere al padre (2020), Tra uomini e dei (2020), Romagna d’autore (2020), E poi ci troveremo come le star (2020) con i racconti Telefonami tra vent’anni, Niente da capire, Quale allegria, Pezzi di vetro, Siamo soli noi, Donna Concetta, Alice, La cura, Messico e nuvole, L’amore non esiste e Belli capelli. È presente nelle raccolte VINYL – Storie di dischi che cambiano la vita (2017) e On the radio (2018) con i racconti scritti assieme a Vito Ribaudo: Un bacio davanti a quel portone e La Domenica delle Palme. Nel 2018 ha vinto il premio Borgo Albori, sezione giornalismo.