Biografia degli autori
Ivan Arillotta

Ivan Arillotta è nato nel 1972 a Reggio Calabria, dove attualmente vive, nonostante le apparenze (di solito, seduto su una panchina, viene scambiato per una statua di cera). Insegna filosofia e trascorre la maggior parte del suo tempo a risolvere problemi che nessuno ha mai risolto e, soprattutto, che nessuno ha mai creato.
Dirige la webzine letteraria unonove.org. Ha pubblicato racconti e interventi in antologie e riviste online e cartacee (Sud, Argo, Nazione Indiana, Carmilla), e una raccolta di dialoghi dal titolo Comprendersi è una specie rara d'incidente (2014, Ottolibri Ed.). Ama i suoi alunni, il teatro, il silenzio e l'incompatibilità di queste tre cose. Ama scrivere, ma è convinto che, a parte rare eccezioni, non valga la pena d'insozzare fogli con le sue storie. Ogni tanto produce aforismi che sono certamente più noti di lui. Ama Beckett, Wittgenstein, Sartre e Camus sopra tutti, a parte una donna, più viva di questi signori. Non morirà saggio: piuttosto, non morirà affatto.
Emmanuele Bianco

Emmanuele Bianco è nato a Milano nel 1983, ma vive a Roma dove lavora nel cinema dal 2006. Ha pubblicato per Fandango libri i romanzi Tiratori Scelti e E quel poco d'amore che c'è. Ha pubblicato il racconto Tutti convocati per l'antologia del Corriere della Sera; Era l'anno dei mondiali e Sotto un cielo che non ride mai per l'antologia Terraedita da Città del Sole Edizioni. Ha scritto per D di Repubblica e gioca nell'Osvaldo Soriano F.C., la nazionale italiana scrittori. A settembre 2017 è prevista l'uscita del suo nuovo romanzo per l'editore Baldini&Castoldi.
Angela Bubba

Angela Bubba è nata nel 1989 a Catanzaro. Col suo primo romanzo, La casa (Elliot 2009), ha vinto la terza edizione del premio What’s Up Giovani Talenti ed è stata finalista al premio Strega, al premio Flaiano, al premio John Fante e al premio Berto. Per Bompiani ha pubblicato nel 2012 il suo secondo libro, MaliNati, a cui sono seguiti Via degli Angeli (2016), scritto insieme a Giorgio Ghiotti e con la prefazione di Sandra Petrignani, e Preghiera d’acciaio (2017).
Suoi scritti sono apparsi anche su «Nuovi Argomenti» e «Nazione indiana». Recentemente un suo saggio, Elsa Morante madre e fanciullo. Intensità di archetipi e sogni nella vita di una scrittura (Carabba, 2016) ha vinto il Premio Elsa Morante per la critica. Vive a Roma, dove ha intrapreso un dottorato di studi in Italianistica su Anna Maria Ortese.
Giada Diano

Giada Diano è laureata in lingue e letterature straniere, e ha conseguito un dottorato di ricerca in studi inglesi e anglo-americani presso l’Università di Catania.
Legata a Lawrence Ferlinghetti da un rapporto di profonda amicizia, è traduttrice in Italia del poeta americano, nonché sua biografa ufficiale (Io sono come Omero, Feltrinelli). Esperta di controcultura americana, ha condotto seminari su alcuni dei più importanti poeti e scrittori della beat generation e ha curato importanti mostre d’arte internazionale. Collabora con diverse case editrici italiane e americane, tra cui la City Lights Bookstore di San Francisco e la Liveright Press di New York per la quale ha curato il volume Writing Across the Landscape, recentemente pubblicato in lingua italiana dal Saggiatore (Scrivendo sulla strada: diari di viaggio e letteratura).
Vins Gallico

Vins Gallico (Melito Porto Salvo, 1976) ha pubblicato Portami Rispetto (Rizzoli 2010), Final Cut (Fandango Libri 2015), romanzo opzionato per la realizzazione di una serie Tv, e La Barriera (Fandango Libri 2017). Lavora per L'orma editore, scrive per Il Fatto Quotidiano e fa parte dei Piccoli Maestri.
Mimmo Gangemi

Mimmo Gangemi (Domenico Gangemi) è nato a Santa Cristina d’Aspromonte nel 1950 e risiede a Palmi. È ingegnere civile e ingegnere clinico. Ha pubblicato diversi romanzi, alcuni dei quali vincitori di premi letterari: Un anno d’Aspromonte (Rubbettino, 1995), romanzo d’esordio di cui nel 2014 esce una riscrittura, Il prezzo della carne (Rubbettino); Quell’acre odore di aglio (REM, 1998), riscritto e pubblicato da Bompiani nel 2015 col titolo Un acre odore di aglio; Pietre nel levante (So.Se.d, 2001); Il passo del cordaio (Il Sole 24 Ore, 2002); ’25 nero (Pellegrini Editore, 2004); la trilogia Il giudice meschino (Einaudi, 2009, vincitore del Premio selezione Bancarella 2010), Il patto del giudice (Garzanti, 2013) e La verità del giudice meschino (Garzanti, 2015); La signora di Ellis Island (Einaudi, 2011). Collabora con varie testate e, dal gennaio 2010, è commentatore/editorialista per “La Stampa”. Tiene la rubrica Il racconto su «Calabria on Web» e cura il sito telematico del Consiglio regionale. È componente della giuria del Premio letterario Tropea e del Premio Giuseppe Berto. Ha lavorato come sceneggiatore, per la televisione e il teatro.
Gabriella Kuruvilla

Ha pubblicato: il romanzo Media chiara e noccioline (DeriveApprodi, 2001 - uscito con lo pseudonimo di Viola Chandra), il libro di racconti È la vita, dolcezza (Baldini Castoldi Dalai, 2008 - Morellini Editore, 2014), il libro per bambini Questa non è una baby sitter (Terre di Mezzo, 2010 – con illustrazioni di Gabriella Giandelli) e il romanzo Milano, fin qui tutto bene (Laterza, 2012).
Per Morellini Editore, dal 2014, cura la collana Città d'autore, per cui sono uscite le antologie Milano d'autore (2014), Roma d''autore (2015), Monaco d'autore (2016), Bologna d'autore (2016), Genova d'autore (2017), Calabria d'autore (2018) Sicilia d’autore (2019) e Romagna d’autore (2020) di cui ha disegnato le copertine e checomprendono anche i suoi racconti.
Sempre per Morellini Editore, dal 2017, illustra alcune copertine della collana Varianti.
Altri suoi racconti si trovano in diversi volumi, tra cui la Smemoranda 2014 e le antologie Pecore nere (Laterza, 2005), Re/search Milano. Mappa di una città a pezzi (Agenzia X, 2015), Lettere alla madre (Morellini Editore, 2018), Spiegelungen / Vite allo specchio (nonsolo Verlag, 2018) e Lettere al padre (Morellini Editore, 2020).
Massimo Laganà

Massimo Laganà nasce a Reggio Calabria il 10 maggio 1966. A vent’anni e metà università si trasferisce a Milano. Dopo un limitato numero di vicissitudini, elegge Bergamo come città del cuore. Dottore in Giurisprudenza per amore di papà, diventa giornalista professionista nel 1992. È in forza al settimanale Oggi, dove ha anche un blog, che si chiama L’informazione dilaga. Adora la parmigiana della mamma e i suoi figli. Gli piace dire che ha lavorato all’Europeo e al Corriere. Per Morellini editore, ha scritto Renoir (2020) e ha partecipato alle antologie Milano d’autore (2014), Roma d’autore (2015), Bologna d’autore (2016), Genova d’autore (2017), Calabria d’autore, Lettere alla madre (2018), Sicilia d’autore (2019), Lettere al padre (2020), Tra uomini e dei (2020), Romagna d’autore (2020), E poi ci troveremo come le star (2020), con i racconti: Telefonami tra vent’anni, Niente da capire, Quale allegria, Pezzi di vetro, Siamo soli noi, Donna Concetta, Alice, La cura, Messico e nuvole, L’amore non esiste, Belli capelli. È presente nelle raccolte VINYL – Storie di dischi che cambiano la vita (2017) e On the radio (2018), con due racconti scritti assieme a Vito Ribaudo: Un bacio davanti a quel portone e La Domenica delle Palme. Nel 2018 ha conquistato il premio “Borgo Albori”, sezione giornalismo. Ha vinto il "Premio Speciale della Giuria Città di Cattolica 2021", con Renoir, uscito alla fine del 2020.
Emanuele Milasi

Zio di dodici nipoti, Emanuele Milasi nasce a Reggio Calabria nel 1984. Si è laureato in Scienze della Comunicazione a Siena e ha conseguito il Master Biennale in Storytelling presso la Scuola Holden. Nel 2013 è stato selezionato dal Dipartimento della Gioventù - Governo Italiano per frequentare un corso di specializzazione professionale in cinema e new media alla UCLA - University of California Los Angeles. È sceneggiatore del documentario Made in Italy, per la regia di Valentina Be°, che nel 2016 ha inaugurato in Italia il canale televisivo Fox Life.
Ha scritto il film Gramsci 44, produzione Ram Film, uscito al cinema nel 2016. È autore di videoclip, pubblicità e documentari, come Radio Migrante, finalista al Cinema Vérité di Teheran. È sceneggiatore di numerosi cortometraggi, fra cui The Barefoot Humanity, regia di Americo Melchionda, con il quale nel 2011 vince l’Honorable Mention ai Los Angeles Movie Awards. Dal 2006 è direttore artistico del Pentedattilo Film Festival – festival internazionale di cortometraggi.
Gianfrancesco Turano

Gianfrancesco Turano è nato a Reggio Calabria nel 1962. Dopo avere fallito nel football, ha abbandonato la carriera di filologo classico e si è dato al teatro riportando un successo modico e di brevissima durata. Mentre apprendeva il mestiere di narratore, ha esercitato la professione di cronista economico-finanziario con grande apprezzamento di bancarottieri e tangentari che lo hanno querelato un'ottantina di volte. Ha pubblicato cinque romanzi (Ragù di capra nel 2005, Catenaccio! nel 2006 e L'ultima bionda nel 2007 per Dario Flaccovio; Remedia amoris per Cairo nel 2009; Contrada Armacà per Chiarelettere nel 2013), due saggi (Tutto il calcio miliardo per miliardo con Il Saggiatore nel 2007 e Fuorigioco con Chiarelettere nel 2012) e una figlia oggettivamente bellissima. Lavora per il settimanale l'Espresso. Vive sui mezzi di trasporto. Dorme qui e là.