Immaginatevi sulla cresta di una cerchia di colline. Sul lato esterno, si estende la giovane Pianura Padana. Solo a nord, la cinta si apre sull’imboccatura di un’ampia valle, dalla quale discende una poderosa lingua di ghiaccio, che si estende a colmare il catino racchiuso dai rilievi ad anello che state percorrendo: un lago di ghiaccio, spesso diverse centinaia di metri, esteso per un raggio di decine di chilometri. Era questo il panorama che avreste potuto apprezzare decine di migliaia di anni fa. Ora, al posto del ghiaccio, restano a ricordarci il passato decine di laghi e, a cingere una fertile pianura, un anfiteatro di alte colline, possenti mura di un castello ormai abbandonato. L’itinerario parte dalla capitale del canavese, fondata dai Romani in strategica posizione: Ivrea. Si attraversa il territorio dei cinque laghi e delle terre ballerine, che offrono esperienze e scorci indimenticabili, per salire poi ad Andrate, paese dal sapore montano. Da qui, per venticinque chilometri si percorre la cresta della Serra d’Ivrea, un’incredibile collina morenica disposta in linea retta, unica al mondo, che da lontano appare come l’onda di un gigantesco tsunami. Incontriamo altri laghi, tra cui il più esteso di quelli generati dal ghiacciaio Balteo. Il lago di Viverone è il terzo lago piemontese, e conserva resti di villaggi su palafitte risalenti all’età del bronzo. Un itinerario insolito, inaspettato, che regala chilometri di quiete assoluta. Un itinerario dove il bosco la fa da padrone, conservando tra le fronde innumerevoli scoperte, celate ai più. Un itinerario che in ogni periodo dell’anno si offre per essere apprezzato e conosciuto. Basta partire!
Biografia degli autori
Gianni Amerio

Gianni Amerio nato a Torino nel 1964, medico oculista e autore di numerosi articoli e pubblicazioni a carattere scientifico, si è sempre occupato di volontariato in ambito sociosanitario. I silenzi e gli spazi della montagna lo hanno sempre ispirato e attratto, e così il percorrerli, d’estate a piedi e d’inverno sugli sci da fondo. Dopo aver attraversato zaino in spalle il Nord della Spagna è uscito nel 2015 con L’Età dell’Acquario In cammino per Santiago. Storie, pensieri, incontri (2019, II edizione), seguito dal particolare racconto di viaggio Nell’occhio del fotone. Un luminoso viaggio dal Sole alla coscienza, Edizioni Lindau 2018.
Dario Corradino

Dario Corradino, nato a Vercelli nel 1955, giornalista professionista, studi giuridici, ha lavorato per 36 anni a La Stampa dopo aver collaborato ad altri quotidiani e giornali locali. A La Stampa la sua esperienza ha toccato numerosi settori: dalla cronaca locale allo sport, a Internet. Del quotidiano torinese è stato caporedattore centrale e ora è consulente di Gedi News Network, il gruppo editoriale che pubblica La Stampa, La Repubblica, Il Secolo XIX e numerosi quotidiani locali. Ha camminato lungo tutte le vie che portano a Santiago de Compostela in Galizia, collezionando, solo in quella regione, circa 1500 chilometri a piedi. Ha percorso in Giappone il Cammino degli 88 templi, due volte la Wicklow Way in Irlanda, la Via di San Francesco, ampi tratti della Via Francigena e vari altri cammini minori in Italia e all’estero.