Ilaria vive un’infanzia magica, circondata dall’amore travolgente della madre Caterina e dai suoi racconti portati dalla voce dell’Ora del Garda, il vento che puntuale raggiunge il loro giardino nei pomeriggi estivi.
Crescendo, la ragazza rifiuta questi che le sembrano inganni, “cose per donne di poca sostanza”, diventa ingegnera, specializzandosi nell’eolico.
Con le ali che la madre le ha nascosto nel nome, prende il volo verso un futuro di successo realizzando con determinazione i suoi progetti: gli studi e il lavoro all’estero, i viaggi, il matrimonio, i figli. Come il vento, si sente cittadina del mondo, mentre la madre, appena può, si rifugia tra i suoi monti trentini.
D’improvviso nella sua vita quasi perfetta, dove tutto sembra sotto controllo, Ilaria si trova a dover fare i conti con una strana inquietudine. Inizia allora per lei un viaggio non previsto, un lungo percorso di ritorno verso quella parte di sé che ha tentato di cancellare, e che la riporta all’infanzia e al legame con la madre. A complicare la situazione un tragico incidente e un plico di misteriose lettere d’amore che mettono in discussione le sue certezze.
Biografia dell'autore
Gabriella Brugnara

EXTENDED BOOK

Ascolta l'autrice che ci racconta il suo romanzo.
Scopri alcune scene dei film citati nel libro:
Il Postino di Neruda
Treno di notte per Lisbona - il trailer
Anonimo veneziano
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Scopri i luoghi legati alla storia:
Lago di Garda, Ora del Garda
Rifugio Contrin
Passo San Nicolò
Viote, Monte Bondone
Lago di Erdemolo
Cima Cece
Monte Croce
Val di Fassa
Dolomiti di Brenta, Cima Tosa
Dolomiti di Fassa - un video alla scoperta di queste cime meravigliose
Trento, piazza duomo
Bologna piazza maggiore
Un tuffo nel mondo dell'arte...
Simone Martini, Guidoriccio da Fogliano
Padova, Chiesa degli Eremitani
Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère (Un bar aux Folies Bergère)
Caravaggio, Il martirio di San Matteo
Raffaello Sanzio, Le nozze di Cupido
Bernardo Strozzi, Le tre Parche
... e uno in quello dei libri
Italo Calvino, Palomar, Luna di pomeriggio:
«La luna di pomeriggio nessuno la guarda, ed è quello il momento in cui avrebbe più bisogno del nostro interessamento, dato che la sua esistenza è ancora in forse. È un’ombra biancastra che affiora dall’azzurro intenso del cielo, carico di luce solare; chi ci assicura che ce la farà anche stavolta a prendere forma e lucentezza?»
Fernando Pessoa, Tutte le lettere d’amore sono ridicole
Tutte le lettere d'amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
ridicole.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d'amore, se c'è l'amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d'amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d'amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).