«Che cosa pensa sia un miracolo? Crede davvero a qualcosa di religioso, a un segno di qualche Dio agli uomini? No, caro mio. Sappiamo entrambi che non è così. Si tratta della proiezione collettiva delle nostre speranze, del frutto di un'energia comune, della trasposizione in una persona, in un'azione o in un fatto di una cosa che il singolo uomo mai potrà realizzare.»
Giacomo, un ventenne della buona borghesia, condannato a trent'anni per omicidio, nel carcere si laurea in Medicina e mostra doti straordinarie, salvando con un intervento di cardiochirurgia, durante uno dei permessi, dopo diversi anni, il fratello della sua vittima, in condizioni disperate. Ottiene la grazia e diventa una sorta di pedina di un gioco oscuro e incontrollabile, invocato dalla curia come esempio di redenzione e utilizzato per attirare pazienti dall'ospedale e dalla clinica in cui lavora, anche in virtù di guarigioni senza apparente spiegazione. In una società bisognosa di santi ed eroi, il protagonista si rapporta alle istituzioni, alla famiglia del ragazzo ucciso, ai propri genitori, a una ragazza amata dai tempi dell'università e durante la prigionia, tra senso di colpa, perdono, vendetta e passione, ricercando una verità volta a emergere inaspettata soltanto alla fine.
Biografia dell'autore
Andrea Percivale

È nato nel 1971 a Genova, dove abita. Ha pubblicato racconti su riviste e antologie, vincendo il premio “Città di Torino” (Il nemico) e la “Biennale Giano Vetusto” (Il matrimonio dell’architetto). Sono usciti i romanzi I passi oltre la linea (2007, vincitore del premio “L’incontro”), Lo spaventapasseri (2011), Le nozze di pietra (2013, vincitore del premio “Città di Recco”) e Preghiere per dilettanti (2019), la raccolta di racconti L’uomo da cerimonia (2008).