L’Argentina, unica tanto nei paesaggi che nell’umanità multietnica e multiculturale, sorprende nella Mesopotamia che, con le sue smisurate estancias cavalcate dai peones, inumidita dalle lagune popolate da carpinchos e yacares e bruciata dal sole giaguaro nei boschi dell’Impenetrable chaqueño, regala silenzi assordanti, cieli smisurati e forti emozioni. Come la regione di Misiones con le riduzioni gesuitiche, la Selva Misionera, la terra rossa immortalata da Hudson e le note cascate di Iguazù. È però il Norte o NOA, delimitato dalle province di Salta Jujuy e Tucumán, a offrire gli scenari più assoluti, poco modellati dall’uomo se non nei rari vigneti di Cafajate: la Puna, la Quebrada de Humahuaca, la Quebrada de Escoipe, le valli Calchaquiés, la Cuesta del Obispo, il Parco Nazionale dei Cactus, il Penon. E poi ecco i vigneti di Mendoza ai piedi dell’Aconcagua, la meteoritica Valle della Luna e infine Córdoba “la dotta”, dove un secolo fa si sprigionò la prima riforma democratica universitaria. Infine Buenos Aires: la colta effervescente capital federal cara a Borges e a Bioy Casares, a Cortazár e al regista Mariano Ginés. Oltre il tango; oltre la nuova Boca-Distretto delle Arti; oltre Palermo Soho e il suo design. È, e resta, la capital del Sudamerica.
Biografia dell'autore
Andrea Battaglini
Il suo sito personale è www.photobattaglini.it
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