Gli stilisti più importanti la amavano per come indossava i loro capi, per la efebica magrezza, per la pubblicità che procurava loro e, ultimo ma non ultimo, per i conti salati che potevano inviare a suo marito.
Wallis ha sempre amato scandalizzare: fece epoca un abito su cui era dipinta la aragosta di Dalì che puntava – orrore! – proprio lì, in alto, fra le gambe.
Ha indossato gonne corte per evidenziare le gambe magre e nervose; paillettes e scollature che mostravano le spalle; e ha osato con un abito ricamato a scimmie, decisamente insolito come decoro.
Linee pulite e colori decisi: in questo è anche molto simile a Meghan nella sua versione da palazzo. Ma si è sempre differenziata dai colori pastello e da pizzi e orpelli della regina madre e di Elisabetta poi.
Un classico è diventato il suo abito da sposa di Mainbocher: nel preciso colore dei suoi occhi, battezzato azzurro Wallis, drappeggiava elegantemente il suo corpo ed era arricchito da gioielli favolosi.