Guido Mattia Gallerani
Libri dell'autore
Pseudo-saggi
(Ri)Scritture tra critica e letteratura
di Guido Mattia Gallerani
editore: Morellini
pagine: 260
Con lo pseudo-saggio, la critica letteraria esce dalle solite sedi istituzionali e si presenta sotto le spoglie di un altro genere. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, appaiono scritture saggistiche che valicano i confini del tradizionale saggio critico e ambiscono a partecipare alla dimensione della letterarietà, al pari del romanzo e della poesia. Tramite diverse strategie di camuffamento, gli pseudo-saggi si diffondono in Europa e negli Stati Uniti, dimostrando una capacità di metamorfosi che consente loro di rinnovarsi e giungere fino a oggi. Il volume studia le varie combinazioni tra il saggio critico e altre pratiche di scrittura, come il dialogo, l’autoritratto, la biografia romanzesca, la riscrittura parafinzionale e l’autobiografia, e individua nella tensione tra il commento dei testi e l’invenzione creativa, tra l’interpretazione e l’immaginazione una nuova possibilità artistica per il saggio critico, anche tramite ibridazione con i media visivi e andando oltre il testo scritto, come nel caso del video essay.
Roland Barthes e la tentazione del romanzo
di Guido Mattia Gallerani
editore: Morellini
pagine: 186
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Poco prima di una morte improvvisa, Roland Barthes...
Roland Barthes e la tentazione del romanzo
di Guido Mattia Gallerani
editore: Morellini
pagine: 192
Poco prima di una morte improvvisa, Roland Barthes annunciò pubblicamente il progetto di scrivere un romanzo: progetto di cui rimangono alcuni scarni schemi preparatori e molte tracce disseminate nei suoi ultimi scritti o nei corsi al Collège de France degli anni 1978/1979 e 1979/1980.
Raccogliendo pazientemente queste tracce, il saggio Roland Barthes e la tentazione del romanzo insegue il fantasma di un libro mai scritto, Vita Nova, non solo per interrogarne le ambizioni, gli slanci e le battute d’arresto, ma per utilizzarlo come lente attraverso la quale rileggere tutto “l’ultimo Barthes”, sempre più insofferente di fronte alle convenzioni retoriche del discorso critico (anche del proprio) e teso alla ricerca di un impossibile punto di equilibrio, di una nuova forma pericolosamente in bilico tra saggio e narrazione, tra il romanzo e la teoria.